Molti tra coloro che non hanno mai conosciuto o posseduto un
levriero sono disposti a giurare che i Levrieri sono cani poco
intelligenti. Si sa, è sempre la stessa storia, è facilissimo avere
ferree convinzioni su delle cose che non si conoscono affatto. I
luoghi comuni più triti vengono solennemente ripetuti come
dogmatiche verità. E' ovvio che sarebbe molto più prudente esaminare
i fatti obiettivamente e senza pregiudizi prima di arrischiare
sentenze così categoriche.
Anzitutto-intelligenza- è un termine piuttosto nebuloso; psicologi
di ogni tendenza ne propongono costantemente nuove definizioni. ...
Facoltà innate e facoltà acquisite si sovrappongono e si
condizionano vicendevolmente e creano di ogni individuo un caso a se
stante, unico e irripetibile. Si capisce quindi come sia azzardato
fare delle generalizzazioni e dire che per esempio i Levrieri sono
meno o più intelligenti di un'altra razza.
...le moderne ricerche, permettendoci di eliminare tanti pregiudizi,
farebbero ragionevolmente ritenere che l'intelligenza non abbia
nulla a che vedere con una razza o un'altra. Certo che entro certi
limiti ogni razza la manifesta in un modo che le è caratterialmente
tipico, quindi anche i Levrieri, di pari passo con la loro
evoluzione morfologica, hanno sviluppato certe tendenze di
comportamento particolari. Ma si tratta di una regola che ha una
vasta gamma di eccezioni. Ogni razza poi (già in sè particolare
perchè il carattere di un Piccolo Levriero non è certo quello di un
Irish Wolfhound) mostra al suo interno ceppi e linee di sangue con
caratteri diversi, a seconda delle correnti di sangue che sono
dominanti nella sua storia recente. Ancora poi, all'interno di
questi gruppi familiari, la variabilità individuale fa sentire il
suo peso.
Come si vede, il campo della psiche canina è talmente complesso che
espressioni come "razza intelligente" o "razza poco intelligente"
sono totalmente prive di senso.
Ci sono molte differenze tra un impulsivo Afgano, un indipendente
Saluki, un riflessivo Wolfhound, un allegro Whippet ed un raffinato
levriero Italiano. Ma di tutti si può dire questo: i Levrieri sono
tutto o nulla, o totalmente calmi o totalmente attivi, dei cani
docili, contenti di starvi accanto, vicino al caminetto in quieta
dignità e con regale portamento dimostrandovi il loro affetto con lo
sguardo o il timido contatto di una zampa, quasi una carezza; ma che
repentinamente di scatto possono trasformarsi in un potente fascio
di muscoli, tendini e nervi, con occhi scintillanti e zanne
minacciose.
Sono cani che non si buttano via col primo venuto implorando carezze
e offrendo sottomissione, la loro antica nobiltà e fierezza li fanno
agire con aristocratico riserbo.
Non cercano la rissa ma non temono nulla e certo non si fermano
davanti ad alcuna asperità del terreno, ad alcuna selvaggina, ad
alcun avversario. Richiedono una mano delicata perchè non sono cani
da tutti, ma ben trattati dimostrano sorprendenti facoltà di
apprendimento. Di solito sono cani dal temperamento equilibrato,
senza testardaggini, isterismi, fobie e totalmente privi di
pericolose imprevedibilità.
Dunque cani tranquilli, sensibili, dolci, nè timidi, nè paurosi nè
attaccabrighe; ma profondamente cacciatori; ed il modo più idoneo a
sviluppare armoniosamente tutte le attitudini psichiche presenti nel
loro patrimonio genetico è l'esercizio della caccia, o almeno del
suo surrogato, la corsa ad inseguimento.
Questa dichiarazione solleverà la disapprovazione sia degli amanti
del solo cane da esposizione che dei nemici della caccia.
Ai primi, i quali sostengono che "il mio è un cane da esposizione
che vince e porta a casa coppe e certificati di campionato; oggi non
ci sono più lupi daini e cervi da cacciare e io non intendo
sottomettere il mio Campione a prove che potrebbero umiliare la mia
vanità e compromettere la sua integrità fisica" vorrei rispondere:
se qualche coppa e il prestigio di calpestare il tappeto rosso del
ring d'onore è per voi più importante che il compito di migliorare
una razza che secoli di selezione hanno portato allo stato attuale,
allora perchè non allevare canarini o pesci rossi (con tutto il
rispetto degli uni e degli altri).
Ed ai secondi vorrei ricordare che, poichè è necessario molto più
coraggio, iniziativa, determinazione ad inseguire ed uccidere una
preda che a cogliere banane o brucare erba, neppure noi uomini
avremmo creato la complessa organizzazione sociale e tecnica ed
elaborato linguaggio e principi morali, se un milione di anni fa non
fossimo stati costretti a scendere dagli alberi e divenire
cacciatori, in stretta concorrenza coi grandi carnivori.
Comincia in quel momento l'alleanza tra uomo e cane e l'occasione è
quella della caccia.
I nostri stupendi araldici Levrieri da best in show non sono che i
discendenti di quei seri, appassionati, efficienti cani usati per la
caccia alla lepre, al daino alla gazzella, al lupo, i quali nei
secoli passati, se non fossero stati gli indispensabili ausili che
sono stati, sarebbero scomparsi da un pezzo senza discendenza.------
|