IL LEVRIERO POLACCO
Malgorzata e Izabella Szmurlo, Celerrimus Top Chart Polski

Il Levriero Polacco è un vero residuo delle nostre tradizioni di caccia ed ha una lunga storia. Nel passato la Polonia comprendeva vaste aree di steppe dove i Levrieri potevano essere usati con grandi risultati. Questo tipo di caccia era molto popolare tra i nobili ed è menzionato in cronache anonime del XII secolo. Ci sono molte descrizioni scritte dal XVI secolo in su, ed è interessante notare che nel XIX secolo i Chart Polski sono spesso riportati come “nostri” o “comuni”.

La selezione era diretta solo  attraverso le qualità di lavoro “La bellezza pura non ha valore, e così bisogna prestare attenzione alla prontezza ed all’abilità di catturare la preda” come citato dopo Ubysz (1880). 

Le scene di caccia erano le favorite dei pittori e i Levrieri apparivano in molti dipinti del del XIX secolo. In modo interessante, mostrano grande uniformità e non ci sono differenze tra i cani ritratti nel XVII e quelli riprodotti duecento anni più tardi.

Qualche anno fa la Sig.ra Nina Turunen dalla Finlandia, avendo studiato molti  dipinti Polacchi che rappresentavano Chart Polski e comparandoli con quelli moderni, concludeva che il tipo non era cambiato negli ultimi duecento anni e che l’apparenza “orientale” del Levriero Polacco è stata la su più importante caratteristica. Certamente, poiché la razza discende dagli antichi Levrieri Asiatici portati in Europa dalle migrazioni degli Sciti e dei Celti.

Questo tipo orientale è attualmente personificato dal Saluki, che rimane virtualmente non cambiato per centinaia di anni. Studi recenti sulla forma e misura  del teschio del levriero Polacco e del Saluki mostrano nette somiglianze uno con l’altro. Questo può confermare la nostra teoria di una stretta parentela tra queste due razze. Nel XVII secolo c’era molto commercio tra la Polonia, i Tartari, i Turchi e gli Armeni , cavalli e cani erano importati di frequente.

I Levrieri servivano per cacciare, catturare ed uccidere la preda e i cacciatori dovevano seguire i loro cani a cavallo. Non ci si aspettava che i cani riportassero e così i cacciatori dovevano seguirli a grande velocità in terreni estremamente difficili.

A seconda della cacciagione i cani lavoravano in coppia o in tre; consisteva in cani ben armonizzati per velocità e carattere. Questi vivevano insieme e dovevano piacersi, poiché il loro successo nel lavoro richiedeva molta cooperazione. IN caso di grandi eventi di caccia, potevano esserci anche venti coppie o trii in campo.

 Di solito, prima che la preda fosse individuata, i Levrieri erano tenuti al guinzaglio da cavallo e lasciati liberi quando la caccia cominciava. C’erano alcuni cani tuttavia, che potevano essere tenuti liberi e fatti scattare a comando.

La lepre era la preda più comune e alcuni cani erano capaci di cacciarla da soli: questi erano quelli di maggior valore e i più costosi. In inverno, la caccia alla volpe era un gran passatempo favorito. In questo caso le volpi cacciate con le slitte, non a cavallo. 

Comunque era la caccia al lupo il divertimento più grande e richiesto e due coppie o un trio di Levrieri più esperti erano capaci di prenderli vivi, il successo dipendeva  anche dai cavalli opportunamente addestrati. Capriolo o otarda (un grande uccello, ormai estinto) e saiga (tipo di antilope) che erano anche divertimenti popolari.

Nel XIX secolo, a causa delle condizioni economiche, la maggior parte  delle grandi proprietà terriere furono frazionate e la caccia con i Levrieri diventò rara e così i Levrieri. C’ erano ancora, comunque, alcune grandi proprietà, principalmente in Ucraina, dove le antiche tradizioni erano preservate. Nella Polonia centrale c’era la proprietà Niemojoski vicino a Kielce dove la caccia con i Levrieri continuò fino alla seconda guerra mondiale. Woyniewicz  (1938) lasciò questa vivida descrizione e questi commenti:

-         Chi non ha conosciuto il defunto Sergiusz  Niemojewski, un grande proprietario terriero e cacciatore, che amò e preservò  le tradizioni di caccia con i Levrieri…così popolare durante la mia infanzia,  quasi estinta oggigiorno e ci sono solo pochi cacciatori che ancora tengono cani per questo scopo….”

 La seconda guerra, che causò danni enormi , cambiò le frontiere, ed anche i primi anni dopo guerra portarono la razza alla quasi totale estinzione. Molti cani, derivanti da allevamenti dispersi prima della guerra, furono presi dai bracconieri nella Polonia del sud, principalmente nella zona di Kielce.

Alcuni furono lasciati entro i confini della precedente Unione Sovietica. Diventati cani dei bracconieri, i Levrieri Polacchi furono sterminati dai guardiacaccia e dalla polizia. Tenuti in cantine e soffitte, furono selezionati dai loro proprietari per la velocità e la bravura nel catturare lepri  conigli selvatici o volpi e allevati puri per una trentina d’anni.

Ciò nondimeno, si sarebbero probabilmente estinti senza l’iniziativa di un allevatore di terrier di Varsavia, il dr. Maciej Mroczkowski. Nel settembre 1972 un settimanale popolare pubblicò un suo breve articolo sul Levriero Polacco. Egli pose in rilievo la necessità di salvare la razza, una vera rimanenza del nostro glorioso passato e tradizione.  Fu principalmente dovuto alla sua iniziativa che iniziarono i primi tentativi di salvare la razza e la fondazione di un ceppo preso dai territori dell’est di prima della guerra, ed anche comperati dai bracconieri, sebbene non senza difficoltà.

Zwiazek Kynologiczny w Polsce fondò un Libro Genealogico provvisorio per il Levriero Polacco nel 1981. In accordo con le leggi correnti, la caccia con i Levrieri è illegale. Così, poiché le naturali abilità non sono perse, il club organizza numerosi eventi di coursing ogni anno. Uno straccio è usato al posto della lepre e la corsa si svolge su di un terreno naturale. Sono giudicati non solo lo stile e la velocità, ma anche l’ adeguata cooperazione tra i cani.

Guardare il loro lavoro è realmente eccitante. Per tredici anni il Club ha anche organizzato l’annuale rappresentazione del giorno Sant’Uberto. L’atmosfera della tradizionale prova di caccia è ricreata alla perfezione e i partecipanti sono vestiti con i costumi tradizionali. Separatamete dal  coursing, sono presentate anche mostre coi falchi ed i cavalli. I nostri cani hanno preso parte in molti films storici.

Il Levriero Polacco è un cane di grande taglia, vigore e personalità. Allevato per cacciare in campo aperto, le sue reazioni devono essere estremamente rapide. Questa caratteristica può essere abbastanza problematica per i moderni possessori di Chart Polski – i cani reagiranno a tutto ciò che si muove all’improvviso cacciando a gran velocità per uccidere anche se si tratta solo di un pezzo di carta nel vento. In ogni caso, queste caratteristiche sono così importanti che devono essere preservate.

Il Levriero Polacco è altamente devoto al suo proprietario e può essere sia un eccellente compagno, che un guardiano della proprietà. Ha bisogno di molto esercizio e allenamento, sia che viva in casa o fuori. E’ piuttosto riservato con gli estranei e – se non vuole essere avvicinato, può reagire ringhiando o scattando. E’ relativamente facile da formare, ma non bisogna aspettarsi obbedienza cieca, odia la violenza e il comportamento discontinuo. I maschi hanno la tendenza alla dominanza sociale. Per riassumere, non è certamente un cane per tutti. Ha bisogno di un proprietario esperto, buon cibo ed esercizio e non deve stare sempre chiuso in un canile- questo porterebbe inevitabilmente a problemi comportamentali.

 Lo standard fu registrato alla FCI nel 1989 e la razza fu pienamente riconosciuta nel 2000.

Attualmente il Levriero Polacco è conosciuto non solo in Polonia, ma anche in molte nazioni Europee, Canada e USA.

 DESCRIZIONE DEL LEVRIERO POLACCO 

Il Levriero Polacco è un cane di forte personalità, deciso, energico, con grande vigore e resistenza e di taglia imponente. I maschi sono notevolmente più grandi e forti delle femmine. La sua testa è lunga e stretta e il suo profilo è spesso con il naso romano. Una leggera espressione orientale e lo sguardo penetrante sono tipici di questa razza. Il collo dovrebbe essere lungo, portato più basso del Greyhound, ma decisamente più alto del Borzoi.

La lunghezza del corpo è leggermente , ma distintamente maggiore dell’altezza. La linea dorsale mostra un garrese pronunciato ed un bell’arco sui lombi. I fianchi sono ben rientrati. Petto ampio e lungo, con la punta  lunga e le costole ben inclinate. Gambe lunghe e di buona ossatura, con muscoli asciutti ben sviluppati. I posteriori sono diversi da quelli del Greyhound – non mostrano né così tanta angolazione, né larghezza. Coda lunga, spessa alla base, portata bassa in riposo, con definito uncino o anello completo. In azione è portata alta; comunque la sua base non deve essere sopra la linea dorsale.

Il mantello è ruvido, mai troppo corto o liscio oppure lungo e setoso. Un po’ di frangia sulla parte bassa della coda e le tipiche culottes.

Sono ammessi tutti i colori e le loro combinazioni.