Mi è stato
chiesto di scrivere qualcosa sui Greyhounds per il sito di adozioni Levrieri
EGN, e lo faccio con grandissima gioia, cosa c’è di meglio che poter
parlare dei tuoi compagni di vita da quasi trent’anni, dei tuoi migliori
amici ,quando sei ammalato di “Greyhoundite - Levrierite” in forma cronica?
Che i Levrieri siano antichi è stato riconosciuto in ogni epoca, in tutto il
mondo. L’uomo ha creato le specie canine , ha diversificato la loro attività
ed incoraggiato la proliferazione di razze.
Il Levriero invece è un prodotto della natura che è rimasto praticamente
intatto dagli albori del tempo, i Levrieri che vediamo nei primitivi
graffiti dell’alta Mesopotamia sono gli stessi che vediamo oggi, potrebbero
benissimo servire per illustrare gli standards odierni. Furono senza dubbio
i primi animali che collaborarono con i cacciatori primitivi e che vissero
come compagni senza subire i vincoli di una condizione domestica.
Cito questa frase che mi sembra riassumere molte cose importanti, scritta
tanti anni fa da una persona eccezionale,Xavier Przezdziecki, che ha
studiato e vissuto coi Levrieri per tutta la vita e ha scritto un
importantissimo libro “Our Levriers” su questa razza a se stante, che è
stato provato esistesse prima del tredicesimo millennio, cioè il periodo
considerato l’inizio della creazione della specie canina: “Centinaia di anni
come compagno dei cacciatori della steppa ha spinto il levriero a dividere
la vita con la famiglia umana, ma ancora salvaguarda la fondamentale
indipendenza avuta in eredità dai suoi antenati selvaggi. Piuttosto
paradossalmente , in contrapposizione al bisogno di indipendenza del
Levriero, c’è un bisogno uguale di affetto per l’uomo, la cui presenza cerca
costantemente- come se quelle attività di caccia e di sport così importanti
per lo sviluppo fisico, abbiano bisogno di un elemento complementare che
garantisca un sereno ambiente familiare.
Anche vivendo in gruppo il Levriero riconosce la prerogativa dell’uomo come
capo.
Osservatore, diffidente, perspicace ed obbediente a seconda delle
circostanze, conserva un latente istinto predatorio senza il quale un
Levriero non è un Levriero.”
Posso dire, parlando del Greyhound, che è veramente pieno di fantastiche
contraddizioni:
Ama l’indipendenza, ma è morbosamente attaccato al suo umano, è pigrissimo e
adora dormire ore a gambe all’aria su letti e divani, ma è pronto a
trasformarsi in un velocissimo cacciatore, sguardo vivo e muscoli frementi.
E’ tenero, telepatico, affettuoso senza essere invadente,riservato, discreta
presenza al tuo fianco, c’è se lo vuoi, si ritira se vede che disturba., ti
legge l’umore negli occhi, nell’atteggiamento. Un Greyhound si può
distruggere psicologicamente con un trattamento duro, allora diventa
apatico, l’occhio vuoto, perde ogni interesse nella vita. Per fortuna, se
poi riesce a cambiare proprietario e trovare un compagno che lo capisca,
piano piano a ritrova la fiducia e la gioia di vivere, ed è veramente
commovente in questa sua rinascita. E’ estremamente sensibile, ma capace di
grandi slanci di allegria, buffo, dispettoso, puntiglioso, testardo, questi
da non vedere come difetti, ma come parti del suo carattere. Un Levriero non
ubbidisce come una macchina, non scatta come una marionetta, ma ragiona con
la sue testa e con calma accetta di fare quello che gli è stato chiesto se
non la considera una cosa stupida o inutile. Ma per compiacere, può fare
anche quello.
Vorrei sfatare un po’ di luoghi comuni: il Levriero è stupido- se lo fosse
intanto non sarebbe arrivato con le sue qualità e aspetto inalterati dalla
notte dei tempi, questo può dirlo solo chi vuole un cane-robot e non vuole
chi ha i suoi tempi e ragiona con la sua testa, il Levriero non è mai stato
e non sarà mai servile. Non è mai stato un gregario, a differenza dei comuni
cani da caccia, ma ha sempre inseguito, cacciato, e catturato la preda solo
grazie alle sue doti, spesso in coppia, difficilmente in gruppo, perché ha
un senso dell’individualismo che rifiuta la disciplina del branco. Per
secoli è stato per l’uomo l’arma e il compagno che gli ha portato cibo sulla
tavola, praticamente fino all’avvento delle armi da fuoco.
È fragile e delicato: vale lo stesso discorso di prima, l’abbiamo ancora
adesso come la natura ce l’ha consegnato e l’uomo, che trasforma tutto, non
ha sentito la necessità di trasformare il Levriero.
Io li trovo molto sani e forti, ovviamente avendo il pelo così corto e
pochissima massa grassa, vanno protetti sia dal troppo caldo che dal troppo
freddo. Mentre il cuore di un pastore tedesco rappresenta l’1,5 per cento
del peso corporeo, quello del Greyhound il 3,5 per cento,nessun cane comune
ha la capacità toracica propria del Levriero, solamente la sua linea è
sufficiente a dimostrare questo fatto, nessuna specie del genere canino ha
un apparato circolatorio comparabile con quello del Levriero.
Uhhh quei cani così secchi!!!: sono secchi se chi li ha li tiene troppo
magri, un po’ di cuccetta ci deve essere, ma soprattutto sono
meravigliosamente asciutti, muscolosi, agili e scattanti, sembra si muovano
senza sforzo, senza sprecare energie. Io penso che tutti noi siamo un po’
invidiosi di un fisico così!
Non sono affettuosi: mamma mia, vorrei che qualcuno venisse a casa mia
quando arriva qualche amico per rendersi conto se sono affettuosi o meno!!!
Certo di solito non vanno in delirio per il primo che capita, ma non è
giusto così? Non è bella un po’ di dignitosa riservatezza che poi si apre in
un amore smisurato una volta che lo hai conquistato?
Non ha l’olfatto: il fatto che il Levriero non usa l’olfatto , ma la vista
per cacciare, non significa che non usi questo senso. Cito:-Quando viene
offerto un mazzo di rose, qualche signora lo annusa, altre lo guardano
solamente……..-
Ho avuto, ho, ho conosciuto decine di Greyhounds e posso dire di conoscerli
bene, io penso con loro e ormai capisco ogni sfumatura, ogni sguardo, ogni
gesto. Ognuno di loro ha la sua individualità, non sono macchinette fatte
con lo stampo, ma in ciascuno possiamo trovare le meravigliose
caratteristiche che ho descritto prima.
Purtroppo una di queste caratteristiche, la velocità, li ha fatti incappare
nell’orribile ingranaggio delle corse in pista finalizzate alle scommesse e
al denaro , trasformando queste meravigliose creature, amate e rispettate
per secoli, compagne di re, in esseri da sfruttare e poi scartare quando non
servono più, nei modi peggiori che solo la crudeltà umana riesce a trovare.
Ogni anno in tutto il mondo vengono fatti soffrire e trovano la morte numeri
incalcolabili di Greyhounds.
Spero con quello che ho scritto col cuore di essere riuscita a presentarli
al meglio e che qualcuno leggendomi abbia voglia di salvare uno di questi
infelici da una sorte che nessuno si merita, per farne il suo meraviglioso
compagno per la vita. Pensate alla loro sofferenza, dopo aver letto la
descrizione di come sono, loro hanno nel sangue la gioia di vivere in una
famiglia, non possono essere considerati macchine per fare soldi, vivendo
più di venti ore al giorno in una gabbia con i contatti umani ridotti al
minimo.
Io avrò sempre Levrieri,” finchè morte non ci separi.”
Sandra
Mi sembra
carino aggiungere anche questo che ho trovato in un sito di adozioni
Americano, scritto per i Greyhounds, ma che si adatta benissimo anche agli
altri Levrieri.
I Greyhounds sono compagni meravigliosi ed incredibilmente amorevoli, docili
e fedeli che porteranno una gioia inimmaginabile nella vostra vita. Ma a
causa della loro genetica particolare (la razza può far risalire le sue
origini all’antico Egitto) e del loro allevamento per la pista (dove passano
la maggior parte del loro tempo in gabbie quando non gareggiano o sono
allenati) si presentano come pets in modo piuttosto differente rispetto ai
cani più conosciuti come i Rottwailer, gli Yorkie, i Labrador o i Golden
Retrievers.
Infatti, c’è
un detto tra gli adottanti –NON HO UN CANE, HO UN GREYHOUND…….. |